“COME FOSSE UNO SPETTACOLO”

LETTERA AL GIORNALE DI PASQUALE VITIELLO

 

Voglio scrivere un po’ della mia carriera di sarto su misura anche per qualche giovane, sperando sia d’aiuto per la sua carriera, qualsiasi lavoro faccia. Ai giovani voglio dire di non prendere mai la via facile, perché non porta a niente. Dopo aver mosso i primi passi nel mio paese, Boscoreale, ho scelto di andare a Napoli perché vedevo che qualche mio amico svolgeva meglio la sua professione sartoriale. A Piazza dei Martiri guadagnavo solo 1000 lire, però ero contento perché imparavo cose nuove ed era motivo di orgoglio. Dopo il servizio militare mi sono messo in proprio, ma non avevo una preparazione di tecnica del taglio, così a 25 anni sono andato a Milano, ispirandomi a Mastro Andrea Casale, che chiamavo ingegnere sarto, che è stato prima maestro di vita e da cui ho appreso tanto, facendomi innamorare dei suoi modelli di carta che faceva ad ogni cliente. Lì mi sono iscritto al corso di modellista alla Sartotecnica fondata dal professore Bruno Settimi. Dopo mi sono messo a lavorare in proprio sempre con nuovi stimoli. Infatti ho preso parte a diversi concorsi tra cui quello di estetica ambrosiana organizzato dal professore La Manna e al concorso forbici d’oro della fondazione Maestrelli. Erano occasioni per fare esperienza di tutto quello che è la sartoria su misura e per conoscere tutti i sarti d’Italia, tra cui Sorace, Cataldo, Caniglia, Masconi (i più conosciuti) poi vi erano le nuove leve, come me, e tra questi due che si sono distinti per le loro capacità: Franco Mazzieri e Franco Pinzivalli. Una persona importante nel mio percorso è stato Giancarlo Banzi, un uomo dal grande animo, pieno di bontà e privo di qualsiasi invidia che mi ha aiutato a mettere sù il negozio, “così fai i clienti” diceva. E’ venuto a mancare qualche tempo fa ma lo ricorderà sempre con tanto affetto. Per la categoria della sartoria nel ‘74 ci fu una grave crisi e noi che eravamo più giovani ci siamo trovati in difficoltà, molti hanno dovuto cambiare mestiere. Ma io, testardo, ho stretto la cinghia e sono andato avanti. Ho vissuto per il mio mestiere ed anche grazie a mia moglie ho realizzato tutti i miei sogni. Ho avuto dalla vita più di quanto le ho dato. Adesso vivo tra Vico Equense e Boscoreale. A Vico, dove abito con i miei familiari a Villa Paradiso, ho conosciuto un altro sarto eccezionale che non perde un minuto della sua giornata, Vincenzo De Feo “l’enciclopedia umana” poiché è capace di fare qualsiasi operazione sartoriale. Finisco con queste due feste a cui tenevo molto, ovvero le nozze d’oro che ho celebrato il 24.06.2018 ed ultima la festa che vedete in foto, quando il 09.01.19 ho festeggiato i miei primi ottant’anni. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno partecipato a questo evento per me importante, in particolare a Pino e Stefania che mi hanno permesso di calare il sipario della mia carriera, come fosse uno spettacolo, sul palco del Teatro Minerva, nel mio Paese dove tutto ebbe inizio e fine.