PROTEZIONE CIVILE: LA DISTRIBUZIONE DEI VOUCHER SPESA VISTA DAGLI OCCHI DEI VOLONTARI

In ogni situazione di emergenza, i primi a rispondere alla richiesta di aiuto dei cittadini sono i volontari della Protezione Civile. È ormai consuetudine, in questo periodo di emergenza Coronavirus, vedere sui teleschermi di tutte le case, la figura dell’attuale Capo di Dipartimento Angelo Borrelli, il quale quotidianamente ci riferisce, con comunicati stampa, i dati del bollettino nazionale, che la Protezione Civile produce ogni giorno. Oltre al raccoglimento di dati su decessi, ricoveri, nuovi casi di positività e guarigioni, quest’organo, che si occupa di difesa e protezione, svolge un ruolo fondamentale attraverso i suoi volontari sul territorio.

In particolare, nel nostro comune, il 6 Marzo, il sindaco Antonio Diplomatico ha costituito, al fine di fronteggiare al meglio l’emergenza Coronavirus, il Centro Operativo Comunale (C.O.C.), composto da sette unità, tra cui la Protezione Civile. Sono state avviate, quindi, alcune attività, coordinate dal capo settore Sergio de Prisco, tra cui la sanificazione delle strade durante le ore serali; la consegna dei pacchi alimentari a chi ha difficoltà a fare la spesa;  la consegna a domicilio di farmaci prescritti ad anziani che sono impossibilitati a ritirarli in autonomia; la donazione del sangue e la consegna dei voucher spesa alle famiglie più bisognose.

Per quanto riguarda quest’ultima esperienza, abbiamo raccolto la testimonianza di due giovani volontari, Antonio Cirillo e Valentina Varriale, che ci hanno raccontato non solo le loro sensazioni, ma anche lo stato d’animo che hanno potuto cogliere dai racconti delle persone.

“La bellezza del volontariato sta nel momento del confronto. – dice Antonio – Si ha a che fare con persone che sentono l’esigenza di raccontare le proprie difficoltà. Questo accade perché il volontario è il mediatore tra l’Istituzione ed il cittadino, è come essere in una sfera che permette di osservare entrambi in soggetti dall’esterno”. Ogni momento in cui ci si interfaccia con le persone è una occasione di crescita. Per questo motivo, Antonio si sente di consigliare l’esperienza di volontariato a tutti i ragazzi, perché permette di capire come va il mondo al di fuori di se stessi. “Con questa specifica emergenza le persone si sentono ancora più vicine poiché sicuramente tutti hanno paura di uscire da casa, ma quello che spinge ad agire i ragazzi come me – aggiunge Antonio – è la possibilità di essere i primi ad aiutare le persone che sono davvero in grosse difficoltà, rendendo possibili quelle attività quotidiane che, per la situazione attuale, sono diventate difficili da realizzare”.

Valentina ci racconta che i volontari della Protezione Civile sono formati per agire durante le emergenze, e quindi a tener sotto controllo le proprie emozioni per poter aiutare al meglio la popolazione che ha bisogno. In questa situazione, infatti, la volontà di dare una mano ha prevalso sulla paura del contagio. “La cosa più difficile da fare – spiega Valentina – è stata riuscire a concentrare un piccolo numero di persone a far rispettare la fila, per garantire la sicurezza di noi volontari e di coloro che venivano a ritirare il voucher. Nel periodo in cui le persone dovevano aspettare il proprio turno, si riusciva a percepire un senso di stanchezza, di sconforto, nato dall’idea di non veder una fine e di non riuscire a mantenere la famiglia. Bisogna essere in grado – aggiunge – di dare conforto a delle persone che non possono portare a casa il pane e per poter sfamare la famiglia. A differenza di altri, hanno dovuto compilare un modulo, aspettare il giorno in cui ritirare (rispettando l’ordine alfabetico), fare una fila e finalmente riuscire ad arrivare al buono che gli avrebbe permesso di fare la spesa”.

Quindi, le emozioni contrastanti che hanno accompagnato Valentina in questa esperienza sono state un senso di impotenza, nell’impossibilità di fare ancora di più, e la felicità di fare qualcosa di importante per quelle persone, che in realtà non erano state lasciate sole.