Le idee regalo di questi ragazzi sono le più disparate, ma tutte con lo stesso comune denominatore: donare a Gesù strumenti che gli permettano, nella sua crescita umana, di aiutare e donare a sua volta a chi è più “piccolo”, più debole, in difficoltà. I bambini della nostra comunità decidono di proteggere il Neonato di Nazareth con coperte ed abiti per aiutarlo a vincere il freddo; scarpe per custodire i suoi piedi nel camminare lungo il sentiero che il Padre ha scelto per lui; mattoni, tanti mattoni, i nostri piccoli hanno regalato a Gesù, seppur a parole, per sostenerlo nella costruzione di case per tutti. Le loro parole esprimono il concetto di casa come accoglienza e familiarità in cui far crescere ciascuno di noi avvolti dall’Amore di Gesù. E’ per loro un circuito d’Amore in cui si entra seguendo una stella, si viaggia coi fratelli, si abbraccia il neonato Amico e poi… Il mio, il tuo dono, piccolo o grande, vale quando coinvolge noi stessi.
Questa idea di “donare” deve farci riflettere. I più piccoli riescono, nella loro semplicità di cuore, a giungere all’essenziale. Noi adulti cosa potremmo donare a Nostro Signore? I nostri errori, le nostre difficoltà, i nostri limiti, la fatica e il sacrificio, a volte vorremmo donargli anche la nostra piccola croce, che ci risulta pesante da portare, per alleggerirci un po’ il cammino. Gesù, in quella grotta, aspetta tutti, piccoli e grandi, pronto a sollevarci dalle nostre paure, pronto a sostenerci nel cammino, dobbiamo solo affidarci a Lui. La tenerezza del Bambino Gesù ci spinga ad indossare il mantello, prendere il nostro regalo e iniziare questo viaggio, poiché siamo tutti un po’ il …Quarto Re Magio!
Assunta Pannullo