GIUSEPPE: LO SPOSO DI MIRIAM, L’UOMO DEI SILENZI

… Giuseppe incominciò a pronunciare una nuova “berakà”: “Sii Tu benedetto, Signore Eterno, Padrone dell’universo perché mandi al Tuo popolo il silenzio, affinché noi possiamo pensare a Te e rispettare la Tua volontà” …

Fin dai primi anni di vita, amava il silenzio, che gli parlava più nitidamente della voce. Esigeva sempre la medesima cosa: attendere. Giuseppe emerge come il tipo dell’umovo credente, posto improvvisamente di fronte ad una imprevedibile chiamata di Dio. Incarnazione ideale del “resto” d’Israele, è combattuto lungo tutto il corso della vita fra le sue giuste esigenze umane e la richiesta improrogabile di Dio. In questa tentazione continua, egli si macera e matura la propria fede. Un cammino faticoso nella fede, percorso in situazioni straordinarie e nello sfondo di un ambiente socio-politico e religioso complesso e ambivalente. Giuseppe è il modello del credente che non si lascia irretire dalle tentazioni, dalle manovre oscure del potere, dalla faziosità delle sette. Giuseppe è l’incarnazione del “povero di Jahvé”, ricco solo della fiducia nella sua promessa.

… Cleofa disse: “Miriam è tornata…”

Giuseppe attendeva in un silenzio sempre più inquieto. Pregava interiormente. Aveva il presentimento che tra un attimo sarebbe caduto su di lui qualcosa di enormemente doloroso. Cleofa, balbettando, affermò: “Miriam è incinta!”. Giuseppe era sbalordito, era come un fiume di dolore. Si morse forte, a sangue, le labbra. Non voleva che, da sole, pronunziassero qualcosa. Che mai poteva dire? Non poteva accusarla… se l’avesse accusata, in Giudea questo avrebbe significato la condanna a morte… “Non temere, prendila in casa tua…”. Giuseppe sente quelle parole come se qualcuno le avesse pronunziate ad alta voce accanto a lui. Si guardò vivamente intorno. Ma niente intorno a lui era cambiato. Continuava la notte, argentea e gelida. Il chiarore delle stelle era tanto vivido, che vedeva tutto attorno a sé. Non c’era nessuno. Nei pressi, era cresciuto un fiore bianco dall’intenso profumo. Giuseppe stava sdraiato tutto tremante. Adesso non sapeva più se dormiva o se sentiva davvero quelle parole. “E’ possibile?” sussurrò. Intorno a sé un silenzio di pace.

Fiorella Simonelli