Langella e Crifò sulla graticola. Consuntivo 2016 in ritardo

Nomina di un commissario ad acta straordinario per ottemperare alla mancata delibera, in giunta, del bilancio consuntivo 2016. Ex sindaco e consigliere comunale non in regola con il pagamento dei tributi. Ecco i temi che hanno acceso il dibattito politico negli ultimi mesi tra maggioranza e opposizione a Boscoreale.
MANCATA DELIBERA DEL CONSUNTIVO 2016. Rispetto al primo punto, entro il 30 aprile scorso, la giunta avrebbe dovuto deliberare l’atto contabile. Non avendovi adempiuto, è subentrato il commissario ad acta, Franca Maietta, per procedere alla redazione, appunto, dell’atto che, successivamente, previo passaggio in giunta, il consiglio comunale avrebbe dovuto approvare. Si va, tuttavia, verso una proroga dell’incarico rispetto ai termini previsti. Nel momento in cui viene scritto questo pezzo, infatti, il consuntivo 2016 non è stato ancora redatto, quindi, meno che mai approvato in giunta e consiglio comunale. Vi sarebbero, infatti, grossi problemi per ciò che concerne l’inventario degli immobili di proprietà del Comune, così come non si avrebbero riscontri precisi sulla situazione economica di Ambiente Reale, la società in house del comune, del cui bilancio si deve tener conto per redigere quello globale dell’Ente. A cogliere la palla al balzo e a sollevare la questione, fu il consigliere di opposizione, Gennaro Langella, sottolineando che “la nomina del commissario ad acta avrebbe aggravato le casse comunali, già in deficit”. Da parte sua, il sindaco Balzano provò a minimizzare, facendo leva sul fatto che “la situazione del Comune di Boscoreale è simile a quella di altre paesi d’Italia, tenuto conto di questioni tecnico-operative connesse con la nuova contabilità”. Entro il 31 luglio, inoltre, dovrebbe essere approvato il riequilibrio di bilancio per l’anno 2017, ed, ovviamente, il consuntivo 2016 appare propedeutico a quest’ultimo.
CONSIGLIERI MOROSI. Di altra tenore la seconda questione, che ha visto considerati morosi i consiglieri comunali, Gennaro Langella e Gaetano Crifò. Ne è derivato il rischio decadenza dalla carica per entrambi, ai quali è stato contestato il mancato pagamento di alcuni di tributi locali, accertato nel corso dell’attività di recupero dei crediti non pagati. Nel consiglio comunale di martedì 6 giugno, sono state messe agli atti le cinque ricevute di cartella esattoriale del consigliere Langella (ognuna delle quali del valore di circa 8 euro) e quella di Crifò (di 210 euro), anche se altre sembrerebbero pendere su Crifò. Entrambi dovrebbero presentare, a breve, gli scritti difensivi, in conseguenza dei quali verrà valutata la loro posizione. Se Crifò si è difeso, negando di “essere un truffatore o un evasore”, ricordando che è dovere del civico consesso “vigilare affinché i soldi dei contribuenti vengano ben adoperati”, la risposta di Langella è stata ancora più piccata. “Dietro tutto questo macello – inveì Langella nell’assise pubblica del 6 giugno – c’è un attacco nei nostri confronti. Voglio ringraziare due assessori e due o tre consiglieri di maggioranza, che mi hanno mostrato solidarietà. Stavo valutando l’idea di lasciare la politica, ma ho cambiato idea perché l’idea di lasciare la politica in mano persone del genere è aberrante. Non so come, non so dove, ma mi ricandiderò contro questo vergognoso modo di fare”. I due consiglieri, poi, abbandonarono l’aula senza ascoltare la risposta del sindaco. “Non siamo nemici di nessuno – spiegò Balzano – e portiamo avanti quello che dice la legge, né tantomeno stiamo facendo campagna elettorale. Ai consiglieri, comunque, abbiamo dato modo di mettere a posto la situazione. Se, entro i termini di legge, ci dimostrano che tutto è a posto, continueranno a fare i consiglieri”. Oltre a Langella, anche Giacomo Tafuro ha, in sede consiliare, annunciato la propria candidatura a sindaco per le prossime elezioni.
Antonio Tortora