IN CAMPANIA VINCE LA SICUREZZA

A Napoli si dice “a mis ‘a coppa” intendendo con tale espressione una persona che vuole avere sempre l’ultima parola. Con tale esclamazione pittoresca, è possibile dipingere i tratti della politica della Regione Campania, guidata dal presidente Vincenzo De Luca, da molti satiricamente denominato in questo tempo “lo sceriffo”. “Lo sceriffo”, infatti, in questi mesi, sta tenendo duro ed, a colpi di ordinanze, sta acquistando moltissimi consensi.

Le sue dirette social sono diventate virali e girano su internet numerose parodie delle sue frasi più celebri, come “Fate le feste di laurea, i fuochi li porto io”, “Vi mando i lanciafiamme” o “Imparate a fare le pastiere”.

A parte la vena teatrale, si può affermare che la sua attenzione, la sua cura per i cittadini, la sua premura mostrata sin dall’inizio, hanno fatto sì che decidesse di chiudere, molto prima del governo centrale, le attività commerciali e gli uffici. Tale scelta è stata mossa dalla paura – come da egli stesso confessato in molte dirette – delle conseguenze del diffondersi del Covid-19 in un’area così densamente popolata come la Campania. Ha sempre affermato “la salute prima di tutto” anche a costo di rimetterci economicamente ed ha mostrato sin da subito la sua linea diretta nel mettere in campo tutto ciò che necessitasse per tutelare i suoi concittadini. Da subito, li ha tenuti informati dell’evolversi della situazione e di tutte le scelte prese, anche quelle più spiacevoli, come i ritardi nelle mancate forniture da parte della protezione civile e si è adoperato personalmente per cercare soluzioni ai problemi ed essere pronti per il picco verificatosi la settimana scorsa.

Le scelte della Regione, quindi, sono sempre state un passo avanti di quelle del Governo. Il Titolo V della Costituzione concede alle Regioni ampi poteri, soprattutto in materia sanitaria, permettendo ai governatori di muoversi in maniera autonoma e stringente, se considerato necessario. De Luca, a suon di ordinanze, questo ce lo ha fatto capire.

Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, anch’egli molto apprezzato e stimato per come sta gestendo la situazione di crisi non solo sanitaria, ma sociale ed economica, ha emanato molti decreti, con cui ha cercato di contenere il propagarsi del virus, ma De Luca ha adottato, fin dall’inizio e tutt’ora, misure più rigorose, anticipando la reiterazione dei blocchi. Non da ultimo, mentre il Presidente del Consiglio aveva permesso la riapertura di librerie e negozi per bambini, egli ha emesso, nel giorno di Pasqua, un’ordinanza con cui concedeva ai soli negozi per bambini di aprire due giorni a settimana e per mezza giornata.

Anche in tema di aiuti al popolo, la Regione Campania si sta distinguendo. E’ stato, infatti, varato il piano economico e sociale di aiuti per 900 milioni di euro, con cui saranno portate a mille euro le pensioni minime e saranno concessi una serie di assegni sociali. Non è stato dimenticato nessuno: pensionati, piccoli imprenditori, professionisti, famiglie. Il Presidente De Luca ha tenuto a ribadire che queste somme, diversamente dai prestiti pubblicizzati da Conte, non dovranno essere restituite e soprattutto saranno accreditate immediatamente, nel giro di due settimane, sui conti correnti dei campani.

Bene, sarà pure una manovra politica, come molti hanno già affermato, ma permetterà a molte persone e famiglie di tirare un sospiro di sollievo.

Pare, quindi, che la Regione Campania si stia distinguendo per la capacità di gestire una tale emergenza su tutti i fronti ed, in queste ore, si sta lavorando al piano regionale per lo screening di massa, di modo che la fase due, ormai alle porte, possa avvenire sempre nella massima sicurezza per tutti.