La piccola Opera Fanciulli Abbandonati ed orfani Maria Ss. del Carpinello – Visciano

La piccola opera – casa famiglia di padre Arturo D’Onofrio di Visciano iniziava la sua attività nel Natale del 1944, ospitando i primi orfani di guerra nella casa paterna di don Arturo.

Intanto, le bocche da sfamare aumentano e anche le esigenze, in quel semestre esigenze materiali e spirituali. Le richieste di ricovero divenivano sempre più pressanti da parte dei parroci della zona, dei benefattori e gli estimatori; ma i mezzi erano scarsi e i locali angusti. Nel mese di agosto, sua Ecc. mons. Raffaele Camerlengo, vescovo di Nola, ha il primo contatto con la nascente attività e nel Santuario della Consolatrice del Carpinello distribuisce la prima comunione e amministra la S. Cresima ad un gruppo di dodici orfani. La gara di solidarietà attorno agli orfani di padre Arturo si allarga ogni giorni di più.

Il 4 febbraio 1945 mons. Camerlengo benediceva il nuovo altarino in legno nella cappellina della casa paterna e la statua della Madonna di Fatima, posta nella grotta del giardino attiguo alla casa paterna, intanto, diveniva insufficiente ad ospitare il folto stuolo che si ingrossava di anno in anno, per cui si rese necessario ospitare i ragazzi in locali più ampi e confortevoli. Era libera a Visciano la ex “Casa del fascio”; padre Arturo la chiede in comodato d’uso. Nel 1946 la compra dall’intendenza di finanza. Alcun tempo dopo, la ex “Casa del fascio”, dove erano ospitati i piccoli orfani di Visciano, non ne poteva più contenere che, con il passar del tempo, crescevano di numero; padre Arturo ottiene, allora, dal vescovo di Nola 5000 mq di terreno (donazione del principe Filippo Maria Lancellotti), attiguo alla casa del fascio, per cui pensa di ampliare il piccolo complesso esistente.

Come fare? I soldi mancano, soprattutto per il trasporto delle pietre. Padre Arturo si inventa un pellegrinaggio per il trasporto delle pietre. Questo primo esperimento richiamerà negli anni successivi più folla e l’attenzione della stampa nazionale ed estera della radio e della televisione. Le immagini degli oltre quattordici pellegrinaggi per il trasporto delle pietre contribuiranno alla costruzione degli edifici e del moderno santuario e opere annesse in onore della Madonna Consolatrice del Carpinello.