ADDIO AD ETTORE SCOLA

Attraverso il suo cinema ha raccontato quell’Italia che si riscattava dal fascismo e cercava di dimenticare la guerra, con un linguaggio profondo ma lieve ha saputo tratteggiare tutti i tipi di italiani. Una carriera e una vita nel segno dell’impegno civile, politico e sociale che lo portò, tra l’altro, a far parte del governo ombra del PCI nel 1989 con la delega ai beni culturali.ettore-scola-e1453239620282-1024x770
Il 19 Gennaio 2016 si è spento Ettore Scola, uno dei più grandi maestri del cinema Italiano. Nato a Trevinco (Avellino) nel 1931, Ettore si trasferì a Roma con la famiglia e, pochi anni dopo, iniziò ad emergere la sua passione per il disegno e successivamente per il cinema, conoscendo Federico Fellini. Il primo vero successo popolare lo ottenne, insieme ad Alberto Sordi, nella commedia amara Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?, film campione d’incassi nel ’69. Produce successivamente successi come C’eravamo tanto amati, Brutti sporchi e cattivi, Una giornata speciale, La famiglia, quest’ultimo, con Vittorio Gassman e Stefania Sandrelli, gli regala ben sei David di Donatello, sei Nastri d’Argento e una nomination all’Oscar come miglior film straniero. Successivamente collabora con Marcello Mastroianni e Massimo Troisi in Splendor.
Lo scorso novembre aveva presentato alla Festa di Roma, insieme alle sue due figlie Paolo e Silvia, il documentario che raccontava la sua vita e la sua carriera, Ridendo e Scherzando.
In quell’occasione aveva detto:
“Il cinema è un lavoro duro ma si può, ridendo e scherzando, mandare qualche messaggetto, qualche cartolina postale con le proprie osservazione sul mondo. Il cinema è come un faretto che illumina le cose della vita”.

Giuseppe D’Antuono