SIGNIFICATO DEL VOTO
Per i non esperti di diritto, la disposizione da abrogare, estrapolata così come scritto precedentemente, potrebbe non essere facilmente comprensibile, in quanto staccata dal contesto di riferimento. Per questo motivo, è necessario chiarire l’ambito di riferimento e la portata di un voto favorevole o non favorevole all’abrogazione. Per il primo profilo, la norma si riferisce alle attività di coltivazione di idrocarburi (petrolio) relative a provvedimenti concessori già rilasciati in zone di mare entro dodici miglia marine e alla possibilità che esse abbiano durata pari alla vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale. Tenuto conto di ciò, gli effetti del voto sarebbero i seguenti. Il “sì” al quesito permetterebbe un blocco degli investimenti delle compagnie petrolifere alla scadenza delle concessioni. Il “no” porterebbe, invece, ad un prolungamento della loro attività fino all’esaurimento dei giacimenti, tenendo sempre presenti i vincoli ambientali.
SVILUPPI LOCALI
Appare chiaro ad uno sguardo anche superficiale che sono numerose le problematiche connesse al quesito. Di particolare rilievo, risulta essere la tematica ambientale. Una prevalenza dei ‘no’ consentirebbe alle imprese di sfruttare i giacimenti petroliferi sino ad esaurimento scorte, a prescindere dai termini previsti nelle concessioni, aumentando così l’inquinamento del mare territoriale. Tutto ciò senza tenere conto dei favori di cui godrebbero le lobby petrolifere nei loro affari. Per questi ed altri motivi, a Boscoreale, nei giorni scorsi, è stato costituito il comitato #stoptrivelle a favore del “sì”. Fondato da Sergio D’Alessio, Luca D’Errico e Sabato Danzilli, il comitato si schiera apertamente a favore dell’abrogazione della normativa ed ha in programma numerose iniziative per sensibilizzare i cittadini al voto. Obiettivo del comitato è, inoltre, quello di organizzarsi in una rete informativa che coinvolga più comuni della zona vesuviana.
Antonio Tortora