LA RAPPRESENTAZIONE DELLA NATIVITÀ

Il presepe vivente è una delle nostre tradizioni natalizie più interattive. Al posto delle tipiche statuine di terracotta, possiamo, infatti, ammirare ambientazioni in scala reale e persone in carne ed ossa che si dedicano con passione, a mettere in scena l’importante momento della natività.
Questa tradizione nasce nel 1223 quando San Francesco D’Assisi si trasferì a Greccio, uno splendido e caratteristico borgo in provincia di Rieti. Egli, dopo un viaggio in Palestina, ebbe l’idea di rappresentare la nascita di Gesù ed avendo ottenuto il permesso da Papa Onofrio III, curò il primo presepe vivente della storia.
Ma per ammirare un presepe vivente realizzato con grande cura, passione e dedizione, non serve andare troppo lontano, perché proprio nel nostro paese, si rinnova, anche per il Natale 2018, l’appuntamento con il presepe vivente organizzato dalla comunità parrocchiale di San Giuseppe in Marchesa.
L’evento, giunto alla quattordicesima edizione, si terrà nei giorni 25, 26, 28 e 29 dicembre dalle ore 19:00, subito dopo la santa messa, alle ore 23:00, tra le strade poste nei pressi della Chiesa.
Grazie alla collaborazione di tutti i cittadini saranno allestite 40 postazioni dove, oltre a riproporre gli antichi mestieri in abiti d’epoca, si avrà anche la possibilità di degustare piatti della tradizione nostrana.
Ad aggiungere fascino alla manifestazione di carattere solidale e per sostenere le opere parrocchiali c’è l’antica moneta coniata appositamente per l’occasione: ogni “spicciolo” avrà il valore di 50 centesimi, cifra simbolica da spendere presso le postazioni che sfornano alimenti artigianali. Tra le postazioni culinarie possiamo trovare: Dolciaria, Nettare degli Dei (vino locale), Zeppolaro, Castagnaro, “Patanaro” (patate in diverse forme), pizzaiolo, taverniere, panettiere.
Tra le altre postazioni ci saranno: il fabbro per ferrare i cavalli, il pastore Benito o Benino, “l’impagliaseggia”, il censimento dell’epoca, la pastaia, la capera (parrucchiera), il barbiere, il taglialegna, il bazar d’epoca, il vasaio, il tappezziere, la fattoria, l’ovaiola (venditore di uova), il macellaio, il fruttivendolo, sarte e ricamatrici, il ferraio e ramaio, il carbonaio, l’argentiere che farà da cambiamonete, il falegname, l’acquaiola, e naturalmente le altre tappe tipiche del presepe napoletano, a partire dalla Natività.