NAPOLI, LA GARANZIA E’ ANCELOTTI

Si è concluso il campionato 2018-2019 del Napoli, confermando il secondo posto della passata stagione. Continuità di rendimento e, allo stesso tempo, crescita e ed esperienza a livello europeo, hanno caratterizzato gli anni della gestione De Laurentiis. Nonostante la seconda qualificazione ai gironi Champions consecutiva, la piazza deserta, SPORT SALUTE lo stadio e gli ultras delle curve continuano a contestare il presidente. C’è chi parla di stagione negativa e chi, fuori da ogni logica, accusa di fallimento. Eppure, non più di qualche anno fa, per la salvezza in Serie B, c’erano 75.000 spettatori negli scontri decisivi. Qualcosa sembra allontanare la squadra dai tifosi. Le problematiche di affluenza all’impianto di Fuorigrotta sono oggettive e, soprattutto, la fatiscenza del “San Paolo” non incentiva famiglie e ragazzi a passare una giornata all’insegna dello sport. La politica dei prezzi, considerando il tessuto sociale della città, resta discutibile. Si preferisce, inspiegabilmente, avere meno spettatori e qualche euro maggiore di incasso, allo stadio gremito in ogni ordine di posto. L’esito, ormai scontato, delle vittorie bianconere ad ogni costo, dà il colpo di grazia ad un campionato non più appetibile e che, nonostante l’arrivo nell’ultima estate di Ronaldo, non è più appetibile da pay tv estere, diminuendo introiti per le società e, di conseguenza, la competitività della Serie A. L’unica speranza, per ridurre il gap con l’inarrivabile Juventus e, per continuare la crescita internazionale del club, risiede nell’esperienza internazionale del tecnico azzurro. Dopo innumerevoli vittorie, Carlo Ancelotti, ha deciso di rimettersi in gioco, sposando un progetto di crescita graduale ma costante. Non avendo il fatturato delle più grosse squadre europee, occorrono idee e organizzazione, individuando calciatori giovani e, al tempo stesso, in grado di dare un contribuito immediato alla causa partenopea. Società e tecnico, lavorando in sintonia, dovranno anche studiare nuovi modi per far tornare il pubblico ad affollare gli spalti. Con uno stadio gremito e pronto a divenire il dodicesimo uomo in campo, sarà tutta un’altra musica.