REDDITO DI CITTADINANZA: NUOVE O “RECICLATE” POLITICHE SOCIALI

All’indomani delle numerose domande del reddito di cittadinanza, che spopolano soprattutto al sud Italia e non mancano a Boscoreale, dove per mesi abbiamo assistito a file interminabili fuori ai caf, il bilancio su tale beneficio non è sempre positivo. Il numero dei richiedenti è certamente segno di cui tenere conto, un numero pesante: la misura della difficoltà economica di numerose famiglie. Tale dato deve far riflettere. Il reddito di cittadinanza è uno strumento di sostegno economico rivolto alle famiglie con un reddito inferiore alla soglia di povertà, alle quali verrà data una somma ad integrazione del reddito percepito ed il beneficiario è obbligato a sottoscrivere un accordo con centri per l’impiego con il quale si impegna a frequentare corsi di formazione e partecipare a lavori socialmente utili. Dovrà inoltre accettare almeno una delle tre offerte di lavoro che gli verranno presentate. La domanda sorge spontanea. Ma se prima non c’era lavoro per queste persone adesso, da dove viene fuori?! Se da una parte ci sono i promotori ed i sostenitori di tale strumento, dall’altra c’è chi pensa che forse, ancora una volta si è pensato ad una politica assistenzialista, ma nella sua accezione negativa, pensando di sopperire ad una difficoltà, dando il contentino e non investendo seriamente nella crescita. I numeri del rdc sono impressionanti. Inoltre, accanto a chi percepisce tale contributo nel rispetto della legge, c’è, come si è già letto su alcuni quotidiani, chi viene “beccato” a lavorare in nero pur percependo il rdc. Per tali episodi non vi sono giustificazioni né attenuanti, infatti tale comportamento integra una fattispecie di reato perseguibile penalmente. Certamente, le amministrazioni locali dovrebbero ben conoscere i cittadini che ne hanno fatto domanda e soprattutto quelli che ne beneficiano, per effettuare un lecito controllo e soprattutto per dare dignità a tale contributo. Difatti, sono proprio i comuni e gli enti locali i destinatari delle istanze dei cittadini, che si troveranno dinanzi ad un fiume in piena a cui non possono porre argini visti i conti in rosso e i pre-dissesti che accomunano le amministrazioni del meridione.